C’è una domanda che pongo spesso quando apro un corso dedicato allo sviluppo dei team di lavoro: quanto crediamo nelle persone?
Quando abbiamo la responsabilità di un team, pensiamo a quanto siano importanti le competenze, le cose che sappiamo e quelle che sappiamo fare, quanto ne sappiamo del lavoro della nostre persone. Sono tutti elementi importanti.
Ma di base quale è l’atteggiamento che ci guida?
- il Sospetto? “Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio” sussurra la saggezza popolare. Essere prudenti ci fa sentire più intelligenti, non rischiamo e teniamo tutto sotto controllo. Prima di lavorare con qualcuno, pensiamo che le persone debbano guadagnarsi la nostra fiducia.
- Fiducia Cieca? Ci fidiamo senza accertarci di ciò che ci viene detto, ma questo può esporci a molti rischi e possiamo pagare un prezzo molto alto, perdere credibilità, denaro, reputazione.
La virtù è sempre nel mezzo.
Possiamo utilizzare quella che Stephen Covey chiama la Fiducia Intelligente, composta innanzitutto da una propensione alla fiducia e poi da una buona capacità di analisi.
- La propensione alla fiducia viene dal cuore, è la convinzione che può fare da sfondo alla nostra vita, è molto legata alle esperienze che abbiamo avuto ed è il desiderio di fidarci, di credere. Non è detto che ci fideremo, ma è una spinta che sentiamo, è l’essenza della mia domanda.
- La capacità di analisi è successiva, è la nostra neocorteccia in azione, analizza, valuta, stima i rischi, le conseguenze. È una parte importante, ma se è dominante rischiamo di mettere in discussione tutto e cercheremo mille motivi per cui non dovremmo fidarci. E li troveremo.
Spesso abbiamo ben presente il prezzo che si paga nel fidarsi troppo, ma qual è il prezzo che paghiamo se non ci fidiamo abbastanza?
Quello in cui crediamo può guidarci più di quello che sappiamo.
E tu? Sei d’accordo? Qual è l’atteggiamento che ti guida?