Ogni Anno ha le sue Sirene e le sue Scintille
Alla fine di ogni anno, la tentazione è davvero forte, come quella di mangiare una deliziosa fetta di tiramisù, mentre sei a dieta. No, non parlo di dolci, anche se in parte sono chiamati in causa anche loro.
Parlo della consuetudine di stabilire gli obiettivi per il nuovo anno, nuovi progetti, cambiamenti da realizzare e magari anche l’abitudine di scriverli in una confortante checklist. E quando si tratta del nuovo anno, la portata degli obiettivi e delle aspettative su noi stessi potrebbe aumentare. E con lei anche la frustrazione, se poi rimaniamo molto lontani dalla meta.
Questa volta ho davvero resistito alla tentazione di fissare obiettivi e ho dedicato invece qualche riflessione proprio a lei, alla Tentazione e a tutto ciò che può fare per impedirci di raggiungere ciò che vogliamo, se non ne consideriamo gli effetti.
Qual è cambiamento a cui stai pensando? Ritrovare una nuova forma fisica, cambiare lavoro, studiare una nuova lingua? È importante sapere che durante il percorso che ti aspetta incontrerai diverse minacce.
Oltre alla Tentazione, la seconda protagonista in ordine di apparizione, che potrebbe aiutarti è la Forza di volontà. Vediamo insieme quali sono le loro caratteristiche.
Se come me, sei dipendente dal cioccolato, farai fatica a starne alla larga, se hai un barattolo di nutella nella dispensa, o almeno io non ci riesco affatto.
Conosciamo molto bene il concetto di Tentazione, fin dai tempi di Adamo ed Eva e l’economista Richard Thaler nel suo libro “Nudge, la spinta gentile” crea una cornice molto chiara che ci aiuta a comprendere bene cosa significhi resistere alla Tentazione quando siamo in uno stato “caldo” o quando siamo in uno stato “freddo”.
A me è capitato spesso di decidere alla sera (quando ero nello stato freddo), di fare una corsa al mattino, ma quando la sveglia è suonata ( ero nello stato caldo), sono stata tentata dal tepore del letto, dal sonno, dalla pigrizia e ho salutato l’idea della corsa. Ho messo in pratica quella che Thaler definisce una “incoerenza dinamica”, ossia desiderare qualcosa, ma poi fare esattamente il contrario.
Perché?
Questo succede perché oltre alla tentazione, utilizziamo la noncuranza, inseriamo il pilota automatico del pensiero, un sistema istintivo, veloce, che punta a farci ottenere le cose più facili da raggiungere, azioni pronte all’uso.
Per creare un cambiamento invece occorrono focus, impegno, sforzo, in una parola disciplina che creiamo a partire da ogni singola azione.
E qui veniamo al secondo punto.
Le nostre giornate sono spesso piene di situazioni in cui dobbiamo esercitare un forte autocontrollo, tenere alta la concentrazione per concludere una riunione, prendere una decisione complessa.
E poi ci affidiamo solo alla nostra forza di volontà per realizzare i nostri cambiamenti, che è senza dubbio una risorsa incredibile e potente. È in grado di farci compiere delle vere e proprie imprese, ma è una risorsa finita. Se ne abusiamo, abbiamo bisogno di ricaricarla.
Se la utilizziamo tutto il giorno e per molte delle nostre attività, può accadere che in alcuni momenti della giornata, non ne avremo a sufficienza per resistere alle distrazioni che ci allontanano dalla nostra meta.
L’effetto di non riuscire provoca frustrazione e condiziona anche la nostra autostima, ma ci sono delle spiegazioni a tutto questo.
Diversi studi infatti ci dicono che l’autoregolazione degenera con l’uso prolungato, ma proprio come un muscolo, possiamo allenarla. Quindi da sola la forza di volontà non basta a gestire ad esempio una dieta ferrea, soprattutto se durante la giornata abbiamo svolto diversi compiti che richiedevano un forte autocontrollo, ma con qualche accorgimento possiamo allenarla o almeno non consumarla del tutto.
Quali sono le strategie ?
- Il primo passo è riconoscere tutte le tentazioni e distrazioni in cui potremmo cadere e averle ben chiare, senza sottovalutarle e prepararci.
- Avere ben chiari i benefici che otterremo nel raggiungere ciò che desideriamo e pensare anche a quelli secondari. Qual è il beneficio che traggo se inizio a cercare un nuovo lavoro, che mi coinvolga ed appassioni di più? Potrei andare a lavoro più felice la mattina. Qual è il vantaggio nell’andare a lavoro più felice? Che anche mi sta intorno potrebbe beneficiare di quel benessere e possiamo continuare a cercare tutte le connessioni, a partire da quel singolo beneficio.
- Per agevolare la nostra forza di volontà, possiamo creare dei patti con noi stessi in anticipo, per evitare la molteplicità di opzioni che potremmo avere a disposizione e che ci farebbero disperdere le energie. Si tratta di prendere quelle che gli psicologi chiamano “decisioni di secondo ordine”, ossia prese su aspetti che trascuriamo perché appaiono meno rilevanti, ma che condizionano in maniera consistente la nostra vita. Posso decidere in anticipo quante volte guardare la posta elettronica a lavoro o le mie pagine social, oppure prendere già appuntamento con il mio amico per la corsa del mattino. Se definiamo alcune regole che riducano le opzioni a disposizione, riduciamo l’energia necessaria per decidere , quando siamo nello stato caldo.
- Rendere il cambiamento prêt-à-porter: possiamo rendere immediatamente disponibili quegli oggetti che ci permettono di accedere subito a quello stato di produttività, innescando quella scintilla, che in fisica si chiama “energia di attivazione” e che una volta partita è difficile da interrompere e dobbiamo renderla accessibile. Puoi mettere il completo e le scarpe da jogging direttamente accanto al letto, il basso che vorresti riprendere a suonare nel tuo soggiorno. Puoi iniziare subito. Guardati intorno e cerca la tua scintilla.
- Per ogni traguardo che sia grande o piccolo che raggiungi, ricorda di celebrarlo e farti i complimenti, volgendo lo sguardo al percorso che hai fatto per arrivare dove sei. Abbi cura di te, è importantissimo.
Certo, tutto questo potrebbe non essere sufficiente. Allora potremmo anche chiederci se al momento abbiamo sufficiente motivazione ed energia per raggiungere un nuovo obiettivo e rispondere a noi stessi con onestà.
IL PATTO DI ULISSE
Non pochi anni fa, di tutto questo ci ha parlato Omero nell’Odissea quando descrive in che modo Ulisse riuscì ad ascoltare il canto ammaliante delle sirene. E lo fece senza cedere alla loro tentazione, facendosi legare dai suoi uomini all’albero della nave, ordinando loro di non liberarlo, per nessuna ragione al mondo. Infatti, viene chiamato proprio “patto o contratto di Ulisse” quello che facciamo con noi stessi in anticipo.
Una sorta di patto tra il nostro Io presente e il nostro Io futuro.
Questo ci permette di agire in maniera coerente con la persona che vorremmo essere, perché cambiando il contesto, cambiano anche noi ed è per questo che a volte, il traguardo si allontana.
In attesa di questo nuovo anno che sta arrivando, il mio augurio per te è di avere a cuore la tua crescita e quella delle persone che ti circondano, guardando ad ogni giorno che arriva come l’opportunità per evolvere.
Possiamo focalizzarci solo sugli aspetti che riusciamo a controllare e che dipendono da noi e anche se le nostre libertà in questo momento sono molto limitate, io continuo concentrarmi sulle innumerevoli cose che possiamo ancora imparare, apprendere, per migliorare ogni giorno e che a me danno tanta Felicità. Mi auguro tu possa trovare la tua Felicità.
Molte delle riflessioni di questo articolo, sono state tratte da “Il Vantaggio della Felicità” di Shawn Achor, un libro che è una incredibile scintilla per il cambiamento e un augurio affinché tu possa trovare la tua.